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L'immaginazione della missione

Aaron KauffmannBy Aaron M. Kauffmann

“Ecco, io faccio nuove tutte le cose”. Apocalisse 21:5 (NASB)

Il movimento cristiano ha innovato fin dall’inizio. Come ci ricorda Ted Esler nel suo libro, La crisi dell'innovazione, le scuole, la scienza moderna, gli ospedali e i diritti umani sono tutti nati dagli sforzi dei cristiani di vivere una visione del mondo biblica.

Eppure tale innovazione va oltre la semplice immaginazione umana. Nel libro degli Atti vediamo come il movimento lanciato da Gesù si sposta rapidamente oltre Gerusalemme e comincia a incorporare persone di diverse lingue, etnie e background religiosi. Lo Spirito Santo prende la chiesa in luoghi che non avrebbe mai ritenuto possibili – o addirittura desiderabili. L'immaginazione della missione è l'immaginazione dello Spirito.

In che modo lo Spirito Santo continua a condurci verso nuovi orizzonti nella missione oggi? Ne citerò solo due.

In primo luogo, i “destinatari” della missione sono diventati i mittenti. Secondo il World Christian Database, il 66% dei cristiani oggi vive nei luoghi che un secolo fa avevano meno cristiani: Africa, America Latina, Asia e Oceania. Il movimento missionario non è da meno. Quasi la metà (47%) dei missionari che servono oggi a livello interculturale provengono da questi continenti. La Maggioranza Mondiale sta diventando la forza missionaria maggioritaria.

Come sta rispondendo VMMissions? Sfruttando le nostre risorse per sostenere ciò che Dio sta facendo. Quasi il 30% dei lavoratori che supportiamo proviene dal mondo maggioritario. Un vantaggio crescente per noi è coltivare un sostegno finanziario sostenibile per questi lavoratori globali. In alcuni casi, combiniamo le donazioni delle comunità di invio con i fondi dei partner nordamericani. In altri casi, diamo priorità al ministero biprofessionale, aiutando i lavoratori a trovare lavoro sul mercato o a impegnarsi nello sviluppo del business per generare entrate per il ministero. Continuiamo ad imparare.

In secondo luogo, il campo di missione è tornato a casa. Il Pew Research Center riferisce che la percentuale di americani che si definiscono cristiani è scesa al 65%, mentre quelli che si identificano come atei o agnostici arrivano al 26%. Ciò è particolarmente vero tra i giovani adulti, meno della metà dei quali si dichiara cristiana (49%).

In un contesto sempre più secolarizzato, come si configura la missione? Un passo che stiamo facendo è investire nel rinnovamento. Il progetto Soil and The Seed, guidato da Seth Crissman, sta aiutando le famiglie di oltre 20 denominazioni in 30 stati a coinvolgere le Scritture in modi nuovi attraverso la musica e le "piccole liturgie" accessibili sia ai bambini che agli adulti.

In alternativa, il programma SLAQ (Servant Leader Quest), guidato da Ken Wettig, si concentra su pochi per raggiungere i molti discepolando una dozzina di adolescenti ogni anno attraverso avventure, servizio e “conversazioni cruciali” intergenerazionali. La visione è che la missione emergerà dalla fede rinnovata della prossima generazione.

L’innovazione nella missione apre nuove possibilità e crea nuove sfide. Tuttavia crediamo che il futuro sia sicuro per una chiesa che si mantiene al passo con la guida dello Spirito Santo.