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Elio Milazzo: un uomo la cui voce contava

Di Carol Tobin

Elio MilazzoNel mondo mennonita italiano sono pochi coloro che non riconoscerebbero la potente voce di Elio Milazzo, che per anni è stato produttore e voce di Parole di Vita, trasmissione radiofonica promossa da Mennoniti italiani in collaborazione con Mennoniti del Nord America, comprese le VMMissions. La sua voce risuona anche in una popolare versione audio del Nuovo Testamento italiano che ha prodotto nel 2002. La Chiesa mennonita italiana è addolorata per la sua recente scomparsa il 29 agosto 2021.

L'impatto della sua voce va oltre il suono tanto amato del suo parlare. Il primo missionario in Italia, Giorgio Brunk III, commenta: “Elio Milazzo è stato colui che, più di ogni altro, mi ha fatto conoscere l'Italia, la sua cultura e religione in tutta la loro complessità. Ma è stato il suo profondo impegno spirituale e la sua comprensione ad essere così impressionante. Elio ha unito questa forza interiore con una mente acuta e una comunicazione abile, rendendolo una figura davvero eccezionale nel protestantesimo italiano. Il fatto che abbia dedicato così tante sue energie alla testimonianza mennonita in Italia è motivo di speciale riconoscimento e apprezzamento. Sono stato onorato di essere tra i suoi amici più cari”.

Allo stesso modo, Willard ed Eva Eberly ricordano che quando nel 1969 arrivarono come nuovi lavoratori di VMMissions a Firenze, fu la famiglia Milazzo a offrire alloggio fino a quando non si trovò un appartamento. Willard condivide: "I loro consigli, i pasti insieme, la calda amicizia e la loro guida costante ci hanno uniti non solo nei primi mesi ma durante i nostri molti anni di ministero in Italia".

Milazzo è stato membro del Consiglio dei ministri della Chiesa evangelica mennonita italiana. Fece molti viaggi in Sicilia per servire la nascente chiesa mennonita come evangelista, predicatore e insegnante di corsi teologici. È anche ricordato per aver promosso e coordinato i progetti della Chiesa a favore dei terremotati.

Milazzo è stato determinante nella formazione dell'Alleanza Evangelica Italiana nel 1974. In qualità di presidente, ha svolto un ruolo ruolo chiave nell'Assemblea Generale dell'Alleanza Evangelica Mondiale (WEA) del 1986 a Singapore, dopo aver espresso la sua voce sulle preoccupazioni su "una tendenza prevalente nel WEF a relazionarsi con il cattolicesimo romano in modo acritico". Di conseguenza, la WEA ha prodotto una dichiarazione di 38 pagine, "Una prospettiva evangelica contemporanea sul cattolicesimo romano", approvata dalle 56 entità nazionali rappresentate all'interno della WEA. La dichiarazione ha individuato aree di convergenza di credenze tra evangelici e cattolici, nonché ostacoli persistenti a una maggiore unità.

Eberly ricorda: “Elio ci ha aiutato ad affrontare i momenti di grande prova nella Chiesa con la sua saggezza, determinazione e fedeltà biblica. Spesso ci ha aiutato a capire le complicate dinamiche della vita italiana, del cattolicesimo e della politica italiana”.

L'ultimo ricordo di Milazzo di Eberly risale a una visita alla sua casa di Firenze nel 2019. «A 96 anni e quasi cieco, insistette per prepararci e servirci del tè caldo e poi ci parlò con dolcezza del suo amore per il Signore e la sua parola e della gioia di collaborare insieme in questi anni per il Vangelo. La sua partenza lascerà un vuoto profondo nei nostri cuori e nella vita della Chiesa evangelica italiana”.